- Dal plesso di Ruviano
PER NON DIMENTICARE
Sei vite spezzate.
Ricordatevi di noi,
del nostro sacrificio;
eravamo sei giovani,
liberi come voi.
Avevamo paura,
cercavamo salvezza,
nascosti dentro al bosco
o dietro vecchie mura.
Noi vittime innocenti,
senza nessuna colpa
di rappresaglia aliena,
Trattati da irredenti.
Rinchiusi in un porcile,
stipati come bestie,
colpiti con gran forza
dal calcio di un fucile.
Poi, carne da macello,
falciati come il fieno
da un mitra transalpino
senza sentenza e appello.
Giovani vite spente
da crudeltà e assassinio
del barbaro nemico:
tenete a mente.
un omicidio puro,
un crimine efferato
con imputati noti
mai condannati invero.
Questa è la nostra storia
Quella di brava gente
Che sogna vita e pace
Ma muore senza gloria.
Figli di un dio minore,
dimenticati al mondo,
sei esistenze spente
private di ogni onore.
Veniteci a trovare
Nel luogo dell’eccidio,
fermatevi a quel cippo
anche solo a pregare.
Ovunque c’è la guerra,
uomini lo sappiate,
dolere ed ingiustizia
distruggono la Terra.
Qui dove tutto tace,
non ci lasciate e fate
che il nostro sacrificio sia portator di pace.
In memoria di:
Luigi e Giuseppe Correra,
Mario Errico
Franco e Corrao Quarto
Giuseppe Rossi
Vittime dell’eccidio di Ruviano
FRATELLI (G.Ungaretti)
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli